Quali istanze per il restauro architettonico? Una riflessione

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A meno di non prendere in considerazione esclusivamente gli aspetti figurativi, com’è dato riscontrare prevalentemente nel panorama storiografico, l’architettura storica non può essere considerata Arte nel senso tradizionale che assegniamo al termine. Vieppiù se si considera l’Arte, secondo il vecchio adagio di Victor Cousin, al di fuori di ogni prospettiva di carattere morale o, quello che più interessa in questa sede, utilitaristico. Di fatto, l’architettura vive nella triade vitruviana e, quando diviene un prodotto speciale per aver assunto un valore storico, raramente viene sottratta all’uso contemporaneo: ciò comporta che il testo architettonico, nella sua organicità, è soggetto a continui e legittimi adattamenti strutturali, distributivi o prestazionali, pur rimanendo in un’ottica conservativa. Tutto questo, al contrario, non accade per i prodotti speciali qualificati come artistici, i quali vengono sottratti rigorosamente ad ogni forma di utilizzo che non sia quello contemplativo; anzi, destiniamo o costruiamo per essi architetture specialistiche atte a favorire favorirne la conservazione e la contemplazione.