Distanza genetica, vicinanza digitale

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Ciò che passato e futuro hanno in comune è la nostra immaginazione, che li evoca: l’idea di antichità o di utopia… Un foglio di carta appallottolato mentre vola nel cestino potrebbe facilmente essere scambiato per una scheggia di civiltà, specie se siamo senza occhiali… Il tempo non è un puzzle, perché è fatto di pezzi deperibili… I resti, gli avanzi della necessità (o della vanità) sono residui di considerazioni sempre miopi… Inutile picchiare con le dita contro il marmo, non ci sono posti liberi.
Non sono mie parole, ma parole (estratte come da una parete stratificata) di Iosif Brodskij in “Profilo di Clio” a cura di Arturo Cattaneo per Adelphi.